
Italia
Italia on the road
Un viaggio in moto nel Nord Italia – Tra strade, lagune e colline da cartolina
Il serbatoio è pieno, la borsa è stretta alla sella, casco e guanti allacciati.
Mi guardo allo specchietto: l’espressione è quella da rider convinto.
Sono pronto.
Come sempre, prima tappa fissa: autogrill.
È lì che un viaggio in moto inizia davvero.
Colazione, due risate con i compagni di strada e uno sguardo al percorso — più per abitudine che per necessità — e si parte.
Siamo sulla A4, direzione Veneto. Destinazione finale: Delta del Po.
Ma la moto si sa… quando vede una montagna davanti, prende fuoco.
Così all’altezza di Vicenza decidiamo di cercare qualche curva e salire verso l’altopiano di Asiago.
La salita è dolce, le moto sono calde e il rumore dei motori diventa musica.
In cima ci accoglie un panorama immenso: una distesa di prati a perdita d’occhio e, alle spalle, la pianura che si srotola fino all’orizzonte.
Uno di quei momenti in cui ti esce un “wow” senza pensarci.
Ma la montagna ci ricorda subito chi comanda:
dal cielo cominciano a cadere gocce gelide… anzi, sembrano piccoli chicchi di ghiaccio.
Le emozioni salgono e scendono più veloce della strada: meraviglia → preoccupazione.
Non proprio le condizioni ideali per un mezzo a due ruote.
Riparo d’emergenza in un distributore.
Indossiamo l’antipioggia, ci guardiamo come per dire “andiamo? …andiamo”.
E ripartiamo. Piano, con rispetto per l’asfalto, ma col cuore che ride.
Pochi chilometri ed ecco che il cielo si apre.
Sembra quasi prenderci in giro.
Il motore riprende a cantare e noi con lui.
Scendiamo dall’altopiano e arriviamo a Bassano del Grappa.
Un ponte rosso iconico, un aperitivo meritato e la soddisfazione di una giornata già piena.
Lagune, silenzi e fenicotteri rosa
Il giorno dopo si riparte presto: autostrada fino a Chioggia, la piccola Venezia.
Canali, pescherecci, ponti: una città che ha l’aria di saperla lunga sul mare.
Prima sosta: baccalà mantecato. E qui capisci subito che sei in un posto giusto.
Poi via, direzione Delta del Po.
E qui il viaggio cambia.
Le isole sottili di terra sembrano galleggiare sull’acqua, i canali si perdono all’orizzonte e la moto scivola in mezzo alla laguna come sospesa.
A un tratto — come in un quadro impressionista —
fenicotteri rosa che cercano cibo nell’acqua.
Se non fossi stato lì, non ci avrei mai creduto.

Sulla strada incontriamo ponti di barche, casette di pescatori e camper parcheggiati in posti che sembrano fatti per guardare il tramonto e dimenticare l’orologio.

Il Delta è così:
calmo, silenzioso, pieno di vita vera.
E ti fa venir voglia di mollare tutto e fermarti.
Ma la tabella di marcia non perdona.
Con il sole che si tuffa nella laguna, ripartiamo verso Marina di Ravenna.
Fuori stagione, silenziosa, con gli stabilimenti balneari addormentati in riva al mare.
Mangiamo qualcosa in fretta e ci buttiamo a letto, stanchi e felici.
Appennino tosco-emiliano: boschi, sterrati e buon vino
Nuova partenza, nuove nuvole.
All’altezza di Cesena una pioggia improvvisa ci costringe di nuovo a ripararci sotto una pensilina — la famosa “nuvola di Fantozzi” ci ha beccati in pieno.
Passato lo scroscio, decidiamo di lasciare l’autostrada e infilarci tra le curve dell’Appennino tosco-emiliano.
Boschi fitti, strade consumate dal tempo… e la sensazione di trovarsi in un posto dove i telefoni non prendono ma i pensieri sì.
Arriviamo ad Arezzo nel pomeriggio.
Il nostro B&B è in cima a un poggio tra gli ulivi.
Per raggiungerlo: uno sterrato che è più avventura che strada, ma le moto — orgogliose — non battono ciglio.
Dal giardino la vista è perfetta: colline toscane che si rincorrono sotto il cielo dorato.
Ricaricate le energie, andiamo a scoprire la città → mura medievali, una fortezza medicea e un’atmosfera da film storico.
La serata si chiude in gloria con un peposo che ci fa alzare dalla tavola riconciliati con il mondo.
Val d'Orcia: quando la realtà supera la fantasia
Giorno nuovo, obiettivo chiaro: i cipressi.
Prima però attraversiamo le Crete Senesi: panorami mozzafiato, colori che sembrano scelti con cura da un pittore.
Poi entriamo nella Val d’Orcia.
E lì il cuore fa “click”.
Colline perfette, borghi arroccati, campi infiniti.
Sembra un’immagine che conoscevi già… solo che adesso ci sei dentro tu.
Visitiamo Montalcino e Pienza, entrambi bellissimi, e lungo la strada finalmente trovo il punto perfetto per fotografare i famosi cipressi.
Check ✔️

Poi giù verso la Maremma Toscana fino a Castiglione della Pescaia:
dall’Adriatico al Tirreno — il coast to coast è completato!
Tramonto sul mare, profumo di pesce e la consapevolezza che questo viaggio ha un ritmo suo, e noi lo stiamo seguendo benissimo.
Curve, mare e Ferrari
Penultimo giorno.
Seguiamo la costa verso Livorno, pini marittimi a fare da guardiani della strada e il mare che sembra di toccarlo.
Qui ci concediamo un cacciucco come si deve.
Per par condicio, usciamo dall’autostrada e andiamo a Pisa: la Torre pende ancora, per fortuna.
Poi basta pianura: è tempo di curve.
Si sale verso il Passo dell’Abetone:
strada bellissima, ritmo perfetto… ma in cima è gelido.
Gli impianti sciistici dormono, il paese è deserto e trovare da mangiare diventa una piccola missione.
Fa parte dell’avventura, no?
Ultimo giorno: Maranello.
Qui tutto è rosso.
Il Cavallino Rampante è ovunque e tu non puoi fare a meno di sentirti un po’ parte di quella storia.
Visitiamo il Museo Ferrari, io sogno a occhi aperti.
Davanti allo storico ingresso della fabbrica mi chiedo come debba essere lavorare per creare macchine che fanno sognare il mondo.

Poi si torna a casa.
Autostrada liscia fino a Milano, mentre nella testa scorrono come una playlist perfetta:
- la neve sull'altopiano di Asiago
- i fenicotteri rosa del Delta
- le curve dell'Appennino
- le colline della Val d'Orcia
- il rombo del motore che fa sempre bene al cuore
Guidare è bello.
E l'Italia è il posto migliore dove farlo.
Ogni curva è stata un assaggio di qualcosa che voglio riscoprire.
E so già che tornerò a mettere le ruote su queste strade.
Perché ci sono viaggi che finiscono…
e altri che non smettono mai di chiamarti.
Galleria fotografica

Traccia del viaggio